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SUICIDI NELLE FORZE ARMATE

LINEE DI COMPRENSIONE E DI EPIDEMIOLOGIA

 

Il suicidio è un fenomeno complesso che nel corso dei secoli ha attirato l’attenzione di filosofi, teologi, medici, sociologi e artisti. Trattandosi di un problema di salute pubblica, sollecita la nostra attenzione in un’ottica di comprensione e di prevenzione. Pertanto diamo una descrizione epidemiologica e fenomenologica del suicidio in ambito Militare, allo scopo di focalizzare l’entità del fenomeno e le sue fondamentali manifestazioni.
L’articolo pone in luce la componente multifattoriale del suicidio, propone una prima lettura dell’andamento del fenomeno nelle Forze Armate, accostandone le variabili che risultano significativamente associate al suicidio nella popolazione in generale.

La multidimensionalità del suicidio, il suo essere precipitato di numerosi fattori (psicologici, sociali, ambientali) non consente una sua assoluta previsione, essendo, ogni variabile potenziata o depotenziata dall’interazione reciproca con tutte le altre variabili presenti nel contesto di vita di ciascun singolo individuo. A spiegare il fatto che il suicidio rimane ancora un fenomeno sconosciuto, sottovalutato e negato, è la sua complessità che diversi fattori contribuiscono a determinare. Trattasi difatti di un evento multifattoriale e complesso, frutto dell’interazione di una serie di eventi il cui peso specifico va indagato caso per caso e collocato nel quadro esistenziale della persona suicida.

Conoscere i fattori di rischio ci permette pertanto di ridurre la probabilità di messa in atto dell’intenzione suicida. Un recente studio ha individuato i seguenti fattori di rischio:

  1. Fattori di rischio bio psico sociali – disturbi mentali, in particolare disturbi dell’umore, schizofrenia, ansia grave e alcuni disturbi di personalità; alcool e altri disturbi da abuso di sostanze; tendenze impulsive e/o aggressive; storia di traumi e abusi; storia familiare di suicidio
  2. Fattori di rischio ambientale – perdita del lavoro o perdita finanziaria; perdite relazionali o sociali; facile accesso ad armi letali; eventi di suicidio che possono indurre fenomeni di contagio
  3. Fattori di rischio socio culturali – mancanza di sostegno sociale e senso di isolamento; ostacoli nell’accedere alle cure mediche, soprattutto relative alla salute mentale e all’abuso di sostanze; esposizione ad atti di suicidio, anche attraverso i mass media

Il tema del suicidio in ambito Militare è suscettibile di amplificazione e di distorsione da parte dei media che a volte tendono a trattare il fenomeno da un vertice allarmistico. Forse è in ragione del fatto che il suicidio di un militare è in grado di evocare contenuti affettivi e simbolici talmente profondi, a renderlo agli occhi dell’opinione pubblica un fatto di una qualità psichica e morale più sconcertante e inquietante. L’aspettativa di un perfetto funzionamento mentale in coloro che percepiamo come salvaguardia della nostra sicurezza forse anima la fantasia che il militare si ponga a debita distanza dalle umane vicende che dovrebbero pertanto non coinvolgerlo a volte drammaticamente, come invece accade a tutti gli esseri umani.

Il suicidio di un Militare sembra insinuare il dubbio sull’uomo come perfetto dispositivo di sicurezza e sull’intera organizzazione in quanto deputata alla difesa dei cittadini. Il suicidio di un Militare getta un’ombra più lunga sulla vita della persona e sull’intera organizzazione di appartenenza.

L’andamento del fenomeno suicidario per quanto riguarda il contesto Militare, risulta essere contenuto da un punto di vista numerico rispetto a quanto si riscontra nella popolazione civile. Su un piano qualitativo, le variabili ad esso associate, i cosiddetti fattori di rischio e fattori protettivi, risultano essere sovrapponibili a quelle significativamente correlate al suicidio nella popolazione generale. Un elemento distintivo che è stato segnalato, è la facilità di accesso alle armi che tra i fattori di rischio ambientale, costituisce, soprattutto per l’Arma dei Carabinieri, potenziale facilitatore del gesto suicida che abbiamo visto comunque essere frutto dell’interrelazione di un complesso numero di fattori.

Cari amici, l’argomento è molto delicato e ne torneremo a parlare nello specifico con storie vere ed approfondimenti.
Condividete l’articolo con amici e colleghi. Buona lettura!

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