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VITTIME DEL DOVERE COME FARE DOMANDA

CHI PUO’ FARE E COME FARE DOMANDA

 

La domanda per ottenere i benefici economici riservati alle Vittime del Dovere deve essere presentata presso l’Amministrazione in cui la persona invalida o deceduta prestava servizio. Possono farne richiesta:

  • la vittima
  • familiari superstiti (coniuge e figli, genitori, fratelli e sorelle se conviventi a carico)
  • conviventi a carico della persona deceduta negli ultimi tre anni precedenti l’evento
  • conviventi more uxorio
  • in mancanza di tali soggetti, in qualità di unici superstiti, gli orfani, i fratelli o sorelle o gli ascendenti in linea retta, anche se non conviventi e non a carico

Per quanto riguarda invece, il risarcimento dei danni, le Vittime del Dovere possono richiederlo seguendo una di queste vie:

  • costituirsi parte civile nel processo penale e chiedere la condanna del Ministero competente (Difesa, Interno, Economica e delle Finanze), in solido con gli imputati
  • l’azione civile presso il TAR per la responsabilità contrattuale conseguente alla violazione dell’obbligo di sicurezza
  • l’azione civile presso il Tribunale di Roma, chiedendo la condanna del Ministero competente per responsabilità extracontrattuale e civile da reato

Se la vittima è un militare può chiedere il risarcimento:

  • al TAR per la responsabilità civile
  • al Giudice Civile per la responsabilità extracontrattuale

È molto importante che la domanda sia completa di tutta la documentazione sanitaria e di servizio. Quadro clinico, fatti e contesto di servizio presentati nel modo giusto, possono fare la differenza tra accettazione o rifiuto di una domanda. Spesso, infatti, i benefici vengono riconosciuti solo se l’invalidità o il decesso sono stati causati da un rischio superiore rispetto a quello previsto per le normali funzioni di istituto. Se il contesto non è spiegato chiaramente mancano i presupposti perché la domanda sia accolta. Il medico legale assume un ruolo fondamentale già prima della presentazione della domanda, potendo valutare lo stato di salute, la correlazione dell’invalidità con il servizio prestato nonché il suo grado invalidante. Il medico individuando l’esame diagnostico più adatto al caso esposto, potrà documentare al meglio la patologia.

In caso di risposta alla domanda con esito negativo l’unica strada è quella del ricorso al giudice.

Cari amici, molto ancora c’è da trattare su questo argomento. Vi racconteremo anche storie vissute e sentenze emesse portate alla luce. Condividete e Buona lettura!

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