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DISTURBO DELL’ADATTAMENTO

COME AFFRONTARE UN DISTURBO DELL’ADATTAMENTO

 

Sebbene i sintomi disturbanti vadano in genere incontro a remissione spontanea nel giro di circa 6 mesi, è comunque consigliabile ricorrere ad un intervento psicologico di Terapia Cognitivo Comportamentale per apprendere nuove modalità funzionali di risposta agli eventi stressanti, rafforzare le proprie abilità di adattamento e aumentare le abilità di coping.

Il supporto psicologico è necessario anche per prevenire la comparsa di altri disturbi associati, come il disturbo depressivo, promuovendo un atteggiamento volto all’accettazione dell’evento che si è verificato. Il trattamento potrebbe essere associato a una terapia di tipo farmacologico, impiegando sia farmaci di natura ansiolitica, come le benzodiazepine, sia farmaci di natura antidepressiva come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e i triciclici, sotto prescrizione medica.

Gli interventi consigliati sono la psicoterapia cognitivo comportamentale e l’EMDR (metodo per desensibilizzare ricordi) questo perché la differenza sostanziale tra un evento che comporta un trauma e uno semplicemente stressante consiste soprattutto nella rapida reversibilità della sintomatologia al momento della rimozione dello stress con conseguente ripristino di un equilibrio, cosa che non è invece necessariamente vera ed immediata per il trauma, che si aggancia a più profonde vulnerabilità interne ed esterne alla persona e che richiedono un trattamento specifico.

Particolarmente utili sono inoltre le tecniche di rilassamento e approcci di auto aiuto per affrontare situazioni in cui, a causa del protrarsi nel tempo di diverse fonti di stress, si rischi di preparare il terreno al disadattamento vero e proprio fino all’insorgenza del “Disturbo dell’Adattamento“, fornendo in tal modo risorse utili allo sviluppo di una efficace resilienza.

Cari amici, nei prossimi articoli parleremo di come viene valutato dalle CMO militari, di come è spesso presente nelle Forze Armate e di come possa essere valutato se in stadio grave come causa di servizio.
Condividete subito l’articolo e Buona lettura!

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